Cover “Hanno ucciso l’uomo ragno”- 883: “Quando i nipoti chiedono, il nonno esegue!”

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L’innocenza dei bimbi è una delle poche cose che ancora mi emoziona nel profondo, così come la sofferenza altrui. Non è banale retorica, dico quello che “sento”, non quello che penso, bisogna cogliere l’enorme differenza.

Il pensiero è spesso il risultato associativo di sovrastrutture ideologiche, è il frutto marcescente di una educazione slegata dalla conoscenza profonda di se stessi; al contrario, il pensiero emotivo è diretto, quasi coatto, è il “sentito”, per l’appunto, e non c’è modo di cambiarlo, è immanente rispetto al pensiero. Con la logica e il raziocinio si può tentare di imbrigliarlo (nel caso si tratti di emotività negativa), ma anche in questo caso è difficile cambiarlo se non intervengono fattori riparatori.

883 è stato un gruppo musicale italiano pop rock fondato nel 1991 da Max Pezzali e Mauro Repetto. La band ha pubblicato il suo primo album, Hanno ucciso l’uomo ragno, nel 1992. La canzone omonima, che è stata il primo singolo estratto dall’album, è diventata un grande successo in Italia e ha raggiunto la posizione numero uno nella classifica italiana. La canzone è stata scritta da Max Pezzali e Mauro Repetto ed è stata ispirata dal fumetto L’Uomo Ragno di Stan Lee e Steve Ditko. La canzone è stata reinterpretata da vari artisti nel corso degli anni, tra cui Rancore e Dardust, e il sottoscritto, naturalmente.

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