Antoine Baril vive in Quebec, è innamorato del prog ma, soprattutto, è un polistrumentista, categoria di musicisti per me al top. Perché? Perché il polistrumentista è curioso e, generalmente, possiede tanta sensibilità musicale nel sangue. Di solito è refrattario agli studi accademici, ha degli obbiettivi squisitamente personali da raggiungere: pur non specializzandosi in niente, fa … Leggi tutto
Giovane, con una voce lineare, decisa, profonda e priva di vibrati ruffiani, Sierra Eagleson regala momenti di intensità trasfigurante: lontanissima dalla versione originale, minimalista, questa cover è proprio un’altra cosa, un’altra verità, vista dalla sensibilità emotiva femminile. Quanta dignità nell’aria, stanotte! Sempre più convinto che le donne, quando si mettono d’impegno, ci sotterrano. Il contenuto di … Leggi tutto
Se è vero come è vero che gli italiani sono impegnati ad odiarsi l’un l’altro, come se la globalizzazione abbia fatto perdere la loro coesione nazionale (che è linguistica, culturale e financo identitaria) gli islandesi omaggiano i loro artisti compatrioti (ammesso e non concesso che il concetto di patria … Leggi tutto
Voce (immatura ma decisa) molto vagamente Winehouse (che la terra le sia lieve) , pianismo sindacale ma funzionale. Adoro i giovani che riprendono il prog in tutte le salse, segno che un passaggio generazionale, seppur elitario, c’è stato. Repertorio ovviamente divino, pietra miliare di qualsiasi persona minimamente dotata di intelligenza emotiva nei mitici settanta. Brava … Leggi tutto
Come fa piacere constatare che le nuove generazioni facciano proprio il progressive degli anni 70, andando a pescare nel repertorio che mi è più caro, sia per risonanza emotiva che per qualità oggettiva. L’esecuzione non è una pedissequa clonazione del brano, è una vera propria rielaborazione ( i power chords tanto cari ai nostri ragazzi esplodono … Leggi tutto
