La società ideale

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Come dovrebbe essere  una “società ideale”, quando per ideale si intende vivibile nel miglior modo del possibile ? Argomento ampiamente dibattuto, che attraversa trasversalmente i secoli e che incontra sempre gli stessi problemi di fondo, peggiorati con l’introduzione del denaro come bene virtuale ( la cartamoneta, nella fattispecie).

Diciamolo francamente: la natura stessa impone che la società, intesa come ” insieme di individui (persone o animali) che condividono alcuni fini e comportamenti e si relazionano congiuntamente in vista della realizzazione di scopi comuni” ( fonte: Wikipedia ) sia competitiva, vale la legge del più forte.

Ai tempi nostri le legge del più forte si manifesta con le  lobbies economiche,  con le  banche e nelle losche collusioni tra economia e politica .. et cetera…  semplicemente epigoni di chi aveva “la clava” più lunga ai tempi dell’uomo di Cro-Magnon, o dei branchi organizzati di iene che circondano strategicamente la vittima per poi fagocitarla in modalità ultra -competitiva.

La spartizione del cibo è quasi sempre un atto violentissimo nel mondo animale, infatti  la collaborazione cessa di esistere  e l’individualismo impera, a volte con risultati  tragici.

Abbiamo solo sviluppato metafore degli istinti primordiali, vestiti a festa da parole come etica, morale, “ragion di stato” e chi più vaneggia più ne metta..

Il vero salto di qualità avverrà quando la società si baserà esclusivamente sulla collaborazione e non sulla competizione: quest’ultima si auto-confinerà nelle attività ludiche.

Quando una società può diventare fattivamente  collaborativa? Quando si crederà fermamente che il bene altrui è anche il nostro.

Buongiorno suonatori e…”buonanotte sognatori

 

Il contenuto di questo articolo è stato redatto da qualche tempo, nel frattempo le circostanze possono essere cambiate.

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