I tanto vituperati “Pooh”… per quelli che hanno la puzza sotto il naso e non sanno che è il loro alito a provocarla, avendo un reflusso gastro-esofageo da senso di superiorità. Li vedo già, con l sopracciglio radical chic innalzato, pronti a demolire pillole di poesia pura, irrispettosi dei sentimenti altrui.
La musica tocca corde misteriose, è un adiuvante del senso della vita, estetizza, proietta mondi ideali, perché bisogna calpestare le emozioni altrui solo perché non le si prova in egual misura o, peggio ancora, si considera di scarso valore tutto ciò che non rientra in precisi schemi creativi?
Rivendico il diritto di amare questa canzone, così come preferirei perdere un piede piuttosto che, per un’ipotetica quanto improbabile malasorte, mi si impedisse di ascoltare gli “Impromptus ” di Schubert, gli “Scherzi” di Chopin, il “Quartetto 3 ” di Shostakovich, l’opera omnia di Satie, le “Overtures” di Rossini o il “Carmina Burana” di Orff!!! Non è assolutamente analfabetismo musicale, finiamola!
In ogni caso i “Pooh” hanno un alto numero di fans, purtroppo legati a lavori postumi al periodo d’oro del gruppo, collocabile tra il 1973 e il 1975, in cui subirono anche loro l’influenza del progressive, a loro modo, ovviamente.
Considero l’album “Un po’ del nostro tempo migliore” il più ispirato di tutta la produzione dei Pooh.
E’ coerente nel sound, nelle tematiche, nelle intenzioni, ha un gusto retrò e malinconico che solo “I Pooh” sanno trasmettere.
Album della mia adolescenza, mi ha influenzato molto soprattutto per il suo respiro sinfonico e a tratti, come già detto, prog: questa canzone “Fantasia”, più intimistica può sembrare una “schitarrata da spiaggia”, ma ha tesori nascosti che solo una certa sensibilità sa cogliere.
Buon ascolto.
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