E’ morto Raoul Casadei, pilastro nazional-popolare della musica da ballo.
Pur non frequentando il genere ma riconoscendogli il merito di offrire un servizio alla comunità popolare di primaria importanza, sono sinceramente dispiaciuto, non solo umanamente.
Il “Bach” del saltello sincronizzato non è più tra noi.
Testimone di una cultura che resiste agli oltraggi del divenire, ha saputo imporsi nella periferia del mercato mainstream come pochi altri, costruendosi, fra l’altro, un impero economico stratosferico.
Chi non ha mai fischiettato “Romagna mia” scagli la prima pietra!
Neanche i geni istintivi e goliardici sono Covid free.
RIP, maestro della comunicazione semplice, diretta e libera dai sofismi.