” Album für die Jugend op.68” , di Robert Shumann.
Avendolo studiato interamente, avrei qualcosa da dire sulle velocità, sugli “staccati”.. è evidente che l’interprete ( Marco Tezza) ci mette del suo ( nella “Marcia dei soldati” ad esempio perde per strada alcune note, ma va bene così.. è una esecuzione con “sentimento”) e lo sforzo dell’originalità è ovviamente un valore aggiunto. Non mi piacciono infatti le interpretazioni troppo filologiche, rigide, rigorose, tendo a privilegiare le “travisazioni” interpretative che provengono da una rielaborazione intellettual-emotiva della partitura, senza arrivare agli eccessi di Glenn Gould, talmente ostico per le mie malandate orecchie che non reggo l’ascolto di una sua esecuzione (qualsiasi, in particolare le anaffettive “variazioni goldberg” ) neanche due minuti .
Rinfrescante la revisione di Clara Shumann, l’affascinante consorte del compositore, che aggiunge deliziose postille alla scrittura musicale del marito, senza peraltro stravolgerne le originarie intenzioni. Pianista e compositrice, si dedicò per un lungo periodo della sua vita alla divulgazione delle opere pianistiche del congiunto.
Ma se volete penetrare nella loro intima essenza queste meravigliose, propedeutiche pagine della letteratura pianistica del genio di Zwickau, scritte per le tre figlie, dovete obbligatoriamente passare attraverso le dita di Alexis Weissenberg , che rimane, per me, a tutt’oggi, l’insuperato interprete de” l’album per la gioventù” per il pathos, mai esagerato, per la pulizia e per la precisione esecutiva.
A seguire, l’interpretazione del pianista bulgaro, la prima che ho sentito quando studiavo, quella che mi è rimasta nel cuore.
Il confronto è ingeneroso, ma questo è il bello della musica: la si può pensare, entro certi limiti quando si parla di musica classica , come la si sente. Quando poi le nostre “tre macchine” di gurdjieffiana memoria (istinto, emozione, intelletto) funzionano in perfetta sinergia, allora succedono i miracoli. I veri miracoli.
IL CAPOLAVORO (IRRAGGIUNGIBILE) DI ALEXIS WEISSENBERG