Alcune cose (o fatti) succedono quando di esse/i non te ne frega più niente, quando l’attesa si è fatta talmente stanca e i presupposti sono radicalmente cambiati. Non ti consola neanche che siano successi (poteva anche continuare a non accadere nulla) talmente affogano nell’inutilità. Quindi non resta che vivere “day by day” senza troppe aspirazioni, almeno non devi confrontarti con i compromessi. Per ogni cosa VOLUTA esiste un compromesso, a volte cosi assurdo che il teatrino della vita fatica a trasformarlo in una drammaturgia degna di questo nome.
I rapporti umani quotidiani sono già per loro stessa natura complicati, se moltiplicati esponenzialmente creano un intreccio di relazioni che risponde al nome di società, che è anche il risultato dell’evoluzione culturale.
Succede quindi che – all’interno della società – il detto “mors tua vita mea” è ancora di sorprendente attualità. La democrazia rappresentativa fa il resto e la legge della giungla d’asfalto e cemento si impone. Ci sono miriadi di dittature, a partire da quella cosi odiosa del singolo che, in un impeto di autoaffermazione bieco e cieco, risponde al contraddittorio:
“Sono fatto/a cosi! Mi spiace ”
Va bene, resta rigido nella tua posizione e gli eventi ti sorpasseranno rendendo vuote e vane le richieste di riabilitazione.
“Eri così! Mi spiace!”
Non sono un moralista, parlo di cose pratiche, caro lettore.
Un abbraccio.
G