DISCLAIMER
Recensisco prodotti che provo di persona e lo faccio solo ed esclusivamente se il prodotto è veramente valido: chi mi conosce di persona sa della mia onestà intellettuale, che ovviamente non posso autocertificare, tuttavia immaginate di avere il vostro miglior amico che vi consiglia.
Ciò premesso, ecco i parametri con cui scelgo la mia attrezzatura:
- rapporto qualità/prezzo
- configurazione hardware
- prestazioni
- affidabilità della marca (no a prodotti “tre galline”, come direbbe un mio amico)
La mia scelta è stata ASUS VIVOBOOK PRO N580GD-DM041T.
Il portatile ha un’estetica piacevole, elegante, sobria, non fosse che per quei maledetti adesivi appiccicati su tutti i pc. Basta toglierli, dirai, tu, io invece li sopporto in vista dei miei futuri upgrade : di questi tempi i potenziali acquirenti del materiale usato vogliono che la merce sia quasi come nuova.
Colore Gold Metal, chassis in alluminio e “sottopancia” in plastica resistente anche ai graffi.
Schermo opaco quindi esente da riflessi, ma vedremo poi che l’unica nota stonata di questo notebook è proprio lo schermo: non è 4k.
Passiamo alle caratteristiche tecniche.
Processore Intel i7-8750H, Coffee Lake di ottava generazione con 6 Core 12 thread, che sui notebook è consigliabile ancora di più della serie 9, la più recente, per il consumo della batteria e per il rischio del Thermal Throttling (la cpu viene down-clockata per evitare danni) se il sistema di raffreddamento non è più che efficiente.
RAM 16 GB (senza questo numero di GB scordiamoci il multitasking vero)
Doppio Hard-Disk, di cui uno allo stato solido (SSD) da 256GB, più che sufficienti e se non bastano ci sono dei trucchetti per farli bastare e un secondo hard-disk tradizionale da 1TB (1000GB). Questo fattore è di capitale importanza perché un disco (il primario SSD) va dedicato esclusivamente ai sistema operativo e ai programmi e l’altro ai dati.
Due schede video, una integrata (Intel UHD 630) e l’altra che si attiva all’occorrenza (quest’ultima è una Nvidia GeForce GTX 1050, 4GB GDDR5).
Sottosistema audio di eccellente qualità (è il portatile più ben suonante che abbia mai sentito…detto da un musicista, fidati che è vero) curato dalla Harman Kardon che ha studiato delle camere di risonanza interna che fa si che finalmente non si abbia un suono gracchiante e medioso bensì pieno, corposo, mai aggressivo sulle medie, con alti ben presenti.
La scheda audio può arrivare ad una risoluzione di 24bit 192Khz, tanta roba per un portatile sotto i 1000 Euro.
Lo schermo ha una risoluzione 1920×1080, Full HD ( esiste anche la versione 4K, ma “chissenefrega” dei 4K, anche perché il prezzo aumenta di 300 Euro circa, quindi di 1/3 rispetto allo street price.
Tastiera ad isola retroilluminata, molto piacevole e reattiva, così come il trackpad.
Porte: 1 Type-C 3.1 Gen1, 1 USB-A 3.0, 2x USB-A 2.0, 1 HDMI, Jack 3.5 mm combo, lettore SD, porta LAN
Rete: Wi-Fi ac Intel 9560, Bluetooth 5.0.
Ha tutto per le connessione auspicabili e, per uno smanettone come me, direi indispensabili.
Ma ora basta con le caratteristiche tecniche, che contano si, ma fino ad un certo punto ( vedi i prodotti Apple ) e passiamo all’esperienza d’uso.
IMPRESSIONI D’USO
Il computer è veloce e reattivo, con i programmi musicali non ho mai avuto problemi, dico MAI e l’occupazione della CPU non ha mai superato il 30/50%, anche con progetti con 20 tracce e plugins affamati come i Waves attivi su TUTTE le tracce.
I montaggi video sono rapidi e piacevoli (questo dipende anche molto dal software dedicato in uso).
Nell’utilizzo quotidiano sembra di stare su una Ferrari, le pagine web si aprono velocissimamente, i video YouTube scorrono fluidi, Facebook anche (uno dei siti più pesanti che frequento).
Conclusioni: un signor laptop, che mi accompagnerà per tanti anni.
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