Credo che la non considerazione altrui sia quasi sempre ignoranza, nel senso di “non sapere che..”. Nella peggiore delle ipotesi è pregiudizio o addirittura odio viscerale, di cui la prima vittima è chi prova questo sentimento praticamente definitivo, poichè è difficile tornare indietro da una posizione così radicale.
Chi fa parte della categoria (dei non considerati) non si avvilisca, si limiti ad osservare “i morti che seppelliscono i loro morti“.
Morti di parole vuote, di miopia intellettuale del sistema che si autoalimenta fino al cannibalismo sinaptico, di autocelebrazione ricorrente e pagana, come se questa garantisse -paradossalmente- l’immortalità: non esiste per l’Universo intero, figuriamoci per il Ragionier Rossi e per il suo computo statistico sul sesso degl’angeli.
Archivio così, visto che sono compiutamente umano, la mia leggera alterazione giornaliera.
Amen.