2016: Annus Horribilis per la musica pop mondiale

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220px-DiceTra morti, scampati alla morte e morti annunciate, la scena rock mondiale sta diventando un bollettino di guerra e i social networks laconiche bacheche funerarie.

A parte certe “departures” veramente precoci (una su tutte, Prince) è forse il segno della fine di una generazione, immersa per almeno 20/30 anni in una specie di liquido amniotico fatto di alcol, droghe e sigarette.

Per una vita vissuta al di sopra delle righe si paga pegno, probabilmente, anzi quasi sicuramente. Eric Clapton prova gratitudine per essere ancora vivo, affermazione sintomatica e vagamente scaramantica.

Cose troppo umane, anzi disumane, banalmente karmiche.
Spiace, ma “the show must go on” fino al  fatidico giorno, che arriverà per chiunque è nato.

Ogni morte è una piccola morte per tutti, anche una più o meno consistente emorragia di Senso, a ben pensarci.

Solo il Grande Sceneggiatore sa, se la tesi ha un qualche fondamento… il grande Mister Caso per chi non ha la fortuna di sentirsi “protetto” dalla Fede.

La Consolazione si nutre di speranza, il pensiero umano di (in)utili speculazioni e allora…cara, meravigliosa Vita, fa un pò come vuoi, non sai il senso di liberazione che mi da la sospensione del giudizio su di te.

 

Il contenuto di questo articolo è stato redatto da qualche tempo, nel frattempo le circostanze possono essere cambiate.

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